Il Cantiere delle Donne APS in collaborazione con Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi del Veneto

Fate le “brave”
Come prevenire la violenza di genere

“Fate le brave” è un ciclo di conferenze sull’educazione e l’autonomia finanziaria tenute da professioniste diverse del Cantiere: avvocate, notaie, consulenti finanziarie, psicologhe, giornaliste, formatrici, fundraiser, ognuna delle quali tratterà l’argomento della violenza economica a 360 gradi e da diverse angolature, tante quante le loro singole professioni.

Si inizia il 6 ottobre e si concluderà a maggio, tutti i primi giovedì del mese dalle 18.15 alle 20.30 in Fornace Carotta, in via Siracusa a Padova, con ingresso libero.

Il primo appuntamento è anche occasione di formazione deontologica per l’ordine dei giornalisti.

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Il primo incontro offre ai giornalisti alcuni crediti deontologici.

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    Perché

    Questo ciclo di incontri

    Lo stimolo a lavorare su questa tematica importante è partito da alcuni webinar che abbiamo condotto durante il lockdown e da alcuni dati: secondo la ricerca Episteme del 2017 “Le donne e la gestione familiare”, quasi quattro donne su 10 (37%) non hanno un reddito personale. Al Sud e nelle isole questa percentuale già allarmante aumenta ancora: quasi una donna su due (46%) dipende dal marito o dal compagno.

    Non hanno un reddito personale il 48% delle italiane che hanno studiato, ma non sono andate oltre la maturità. Dipende da qualcuno quasi il 40% delle donne tra i 25 e i 44 anni e quelle che hanno tra i 55 e i 64 anni.

    Oltre tre donne su 10 non hanno un conto corrente personale o gestito in autonomia. E anche un buon 17% delle donne laureate tra i 25 e i 44 anni non hanno alcun conto o, se lo hanno, non possono gestirlo da sole.

    La violenza economica è

    Un abuso

    La violenza economica è un abuso che rende la vittima finanziariamente dipendente, controllando le sue risorse finanziarie, non coinvolgendola nelle scelte di spesa o investimento, negandole l’accesso al denaro o la partecipazione al mondo del lavoro. Di fatto limitandone la libertà.

    Non è un caso che la Convenzione di Istanbul, nel novero della violenza sulle donne, abbia espressamente fatto riferimento a quella economica, oltre che agli abusi fisici e psicologici.

    Da qui è partita l’intenzione di educare le donne e non solo, di dare loro degli strumenti chiari e semplici, di spiegare tutti i meccanismi dietro la finanza, dal semplice conto corrente fino all’apertura di una società, di una partita iva, all’accensione di un mutuo, al superamento di un giogo psicologico e finanziario a volte pesante e penalizzante.

    Il ciclo di conferenze vede il patrocinio della Regione Veneto, del Comune e della Provincia di Padova e della Camera di Commercio di Padova, dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto e dell’Ordine dei dottori commercialisti di Padova, con il sostegno di Aspiag Despar.

    Programma

    01

    6 ottobre 2022

    LA VIOLENZA SULLE DONNE: CHI, COME E PERCHÉ?

    Micaela Faggiani
    Le parole giuste quando si parla di violenza

    Liviana Gazzetta
    La cittadinanza incompiuta delle donne

    Francesca Gislon
    Violenza sulle donne: un fenomeno nascosto

    Federica Sandi
    Il vissuto della violenza

    Roberta Sgreva
    Cosa è la consapevolezza finanziaria

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    LA VIOLENZA SULLE DONNE: CHI, COME E PERCHÉ?


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      02

      3 novembre 2022

      COME L’EDUCAZIONE FINANZIARIA PORTA ALLA LIBERTÀ

      Lucia Basso
      Disparità salariale

      Elena Morello 
      Mamma, donna o imprenditrice? Perché scegliere?

      Roberta Sgreva
      Come si pongono le basi per l’autonomia finanziaria?

      Laura De Biasi
      Indipendenza economica nella famiglia e nella disgregazione della famiglia

      Sabrina di Napoli
      Lo Stato liberale nasce maschio

      Fortunata Pizzoferro
      Dipendenza economica e dipendenza affettiva, due facce della stessa medaglia

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      COME L’EDUCAZIONE FINANZIARIA PORTA ALLA LIBERTÀ


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        03

        1 dicembre 2022

        COME IMPARARE A RISPARMIARE E A PROTEGGERSI

        Marianna Martinoni
        Fundraising terzo settore e donne

        Elena Morello 
        Lo sportello donna e il comitato di imprenditoria femminile della camera di commercio di Padova

        Roberta Sgreva
        È così difficile investire?

        Enrico Rubatelli
        Economia comportamentale e gestione dei risparmi

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        COME IMPARARE A RISPARMIARE E A PROTEGGERSI


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          04

          12 gennaio 2023

          COME AVVIARE UNA PROPRIA ATTIVITÀ

          Stefania Targa 
          Come fare un business plan, fiscalità e contabilità

          Elisa Goldin
          Adempimenti contabili e fiscali per l’avvio dell’attività

          Emanuela Lobuono
          Come costituire una società

          Laura De Biasi
          Start-up, società unipersonali, srl, imprese individuali: tra rischi e opportunità

          Roberta Sgreva
          Il mondo delle aziende in banca

          Sabrina di Napoli
          Programmi di formazione finanziata

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          Iscriviti al quarto appuntamento di Fate le brave:

          COME AVVIARE UNA PROPRIA ATTIVITÀ


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            05

            2 febbraio 2023

            COME PROTEGGERE IL PATRIMONIO DALLE AGGRESSIONI DI TERZI

            Roberta Sgreva
            Strumenti finanziari di protezione

            Emanuela Lobuono
            Fondo patrimoniale e vincoli di destinazione

            Patrizia Marcuzzo
            Come proteggere il patrimonio difendendo la propria autonomia e come e a chi chiedere aiuto

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            COME PROTEGGERE IL PATRIMONIO DALLE AGGRESSIONI DI TERZI


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              03/BIS

              16 febbraio 2022

              COME IMPARARE A RISPARMIARE E A PROTEGGERSI

              Per problemi tecnici, l’1 dicembre 2022 non abbiamo potuto fornire un servizio ottimale.
              Per questo motivo recuperiamo il terzo appuntamento riproponendolo giovedì 16 febbraio con lo stesso programma dello scorso dicembre.

               

              Marianna Martinoni
              Fundraising terzo settore e donne

              Elena Morello 
              Lo sportello donna e il comitato di imprenditoria femminile della camera di commercio di Padova

              Roberta Sgreva
              È così difficile investire?

              Enrico Rubatelli
              Economia comportamentale e gestione dei risparmi

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              COME IMPARARE A RISPARMIARE E A PROTEGGERSI


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                06

                2 marzo 2023

                IL SOVRAINDEBITAMENTO

                Elena Zamuner
                I nuovi strumenti per risolvere la crisi da sovraindebitamento

                Chiara Marchetto
                Aspetti applicativi e pratici della composizione della crisi da sovraindebitamento

                Laura De Biasi
                I nuovi principi introdotti dal Codice della crisi di impresa e gli strumenti per fare fronte al sovraindebitamento

                Federica Sandi
                Fiducia e tradimento: ripartire nonostante tutto

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                IL SOVRAINDEBITAMENTO


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                  07

                  6 aprile 2023

                  IL PASSAGGIO GENERAZIONALE

                  Stefania Targa
                  Convivenza tra generazioni e passaggio del testimone

                  Roberta Sgreva
                  Come evitare futuri dissapori tra eredi

                  Francesca Gislon
                  Diritto successorio: facoltà di disporre e tutela della famiglia

                  Emanuela Lobuono
                  Dal patto di famiglia al testamento

                  Marisa Galbussera 
                  Perché facciamo fatica a pensare alla morte

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                  IL PASSAGGIO GENERAZIONALE


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                    08

                    4 maggio 2023

                    COME TUTELARE IL PROPRIO DOMANI, LA PREVIDENZA INTEGRATIVA

                    Roberta Sgreva
                    Cos’è la previdenza integrativa

                    Cinzia Bonan
                    Previdenza tra pubblica e privata, come costruire la sostenibilità economica nella terza età delle donne.

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                    COME TUTELARE IL PROPRIO DOMANI, LA PREVIDENZA INTEGRATIVA


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                      PROGETTO

                      • 8 incontri gratuiti, 19 professioniste coinvolte, 1 professionista.
                      • 18 ore di incontri, distribuite in 8 mesi della durata di due ore, in orario pre-cena.
                      • Erogazione in modalità duale: in presenza e da remoto ( con possibilità di mettere in streaming i singoli eventi)
                      • Tavola rotonda finale con esponenti di istituzioni, parti politiche, istituti di ricerca

                      BISOGNI

                      • Disparità retributiva
                      • Disparità lavorativa, poche donne nei posti di comando
                      • Mancanza di una cultura economica 
                      • Relativo o nessun coinvolgimento nelle scelte economiche e di finanziamento familiari 
                      • Mancanza di un conto corrente proprio 
                      • Poca consapevolezza e forza
                      • Solitudine
                      • Vergogna
                      • Finanza è cosa da “uomini”

                      DESTINATARI

                      • Donne che vogliono conoscere i loro diritti e confrontare le loro esperienze con quelle di altre donne. 
                      • Donne di estrazione sociale e professioni diverse, per individuare analogie nelle condotte abusanti e analizzare esigenze e problematiche trasversali, grazie a esempi concreti ed esperti del settore che faranno chiarezza e indicheranno strumenti adeguati per contrastare gli abusi. 
                      • Professioniste/i dei diversi Ordini, per stimolare la conoscenza e il dibattito sull’argomento ed essere preparati in materia. 
                      • Tutte le persone che vogliano approfondire i temi trattati e stimolare riflessioni sulle ricadute sociali del Fin Gender Gap e sulla violenza economica. 

                      Relatrici e relatori

                      Lucia Basso

                      Sono esperta in politiche e contrattazione per le pari opportunità, prevenzione e contrasto delle discriminazioni di genere e multiple. Consigliera di Fiducia in aziende pubbliche e private. Presidente dell’Associazione di promozione sociale Ri.Genera.Azione di Padova. Ho rivestito importanti incarichi pubblici e di direzione sindacale e del volontariato e mi sono occupata di: lavoro delle donne e dei soggetti svantaggiati; pari opportunità; tutela della dignità, del benessere e della sicurezza nel lavoro; violenza e disagio psicofisico delle donne; politiche e cultura di genere. Ho promosso vari “Sportelli/Telefoni Donna”; ho fondato e diretto il “Centro Veneto Progetti Donna-Auser”(1990-2000).Nel ruolo di Consigliera di parità di Padova (1994-1996) e del Veneto (2003-2012) molto diffuse sono state le attività di assistenza, consulenza, collaborazione a moltissimi soggetti(informazione, formazione/prevenzione) e numerosi i casi concreti di discriminazioni, molestie e mobbing risolti.

                      Cinzia Bonan

                      Classe 66, originaria di Casale sul Sile (TV), Cinzia Bonan nei primi anni ‘80 comincia a lavorare nel settore turistico. L’incontro con il sindacato della Cisl avviene, nel 1993, da responsabile della azienda che gestisce la ristorazione collettiva dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove viene eletta rappresentante sindacale dei lavoratori nella Fisascat Cisl.  Nel 1999 è operatrice sindacale a tempo pieno per la Fisascat, federazione del commercio e turismo di Treviso, successivamente, componente di Segreteria. Nel 2008 è eletta nella Segreteria della Cisl di Treviso e poi, nel 2013, della neo unificata Cisl interprovinciale di Belluno Treviso. Nel 2017 ne diventa segretaria generale, carica che ha ricoperto fino ad ottobre 2020 entrando poi in segreteria regionale, incarico che ricopre sino ad oggi. Molti gli incarichi istituzionali ricoperti in rappresentanza delle organizzazioni sindacali, tra i quali consigliera in Camera di commercio di Belluno Treviso, nella consulta per l’immigrazione, nelle pari opportunità e nel terzo settore.

                      Laura Vittoria De Biasi

                      Ho 56 anni, vivo a Belluno; mio marito ed io siamo genitori di tre giovani donne. Da 30 anni pratico la professione forense occupandomi di diritto civile e, in particolare, di consulenza alle aziende, di diritto societario e di crisi di impresa. Mi occupo, con grande passione, anche dei diritti dei soggetti deboli e della famiglia: da quasi 20 anni sono legale di un centro antiviolenza per le donne; dal 2012 mi occupo di pari opportunità nella professione forense e dal 2019 presiedo la Rete Triveneta dei C.P.O. presso gli Ordini degli Avvocati. Dal 2020 sono componete di un gruppo di studio presso il Consiglio Nazionale Forense sulla Legislazione sulle Pari Opportunità ed in particolare sul monitoraggio e applicazione della legge Golfo

                      Sabrina Di Napoli

                      Laureata in scienze politiche internazionali e madre di due figli. Si occupa da sempre di sviluppo sostenibile. Per 15 anni ha progettato  e implementato per le  aziende sistemi di gestione  in materia di qualità, ambiente e promozione agricola di qualità. In seguito ha lavorato nella comunicazione ambientale e politica. Si è dedicata alle politiche di genere  e a progetti per il contrasto alla violenza domestica. È stata vicepresidente della commissione pari opportunità uomo donna della Provincia di Padova e consigliere della Provincia di Padova dal 2009 al 2014. Dal 2017 lavora in Eduforma, ente regionale accreditato alle politiche attive e alla formazione continua, ufficio comunicazione.  Tra Le tematiche di competenza anche il welfare aziendale, e le politiche aziendali di inclusione  rivolte al genere femminile nelle aziende, passaggio generazionale, consulenze di carriera.

                      Micaela Faggiani

                      Sono una giornalista professionista con esperienza sia nella carta stampata che in tv. Per 15 anni sono stata il volto e l’anima della tv regionale Telechiara, per poi passare alla libera professione.
                      Da 7 anni sono la corrispondente per il Nordest della tv nazionale La7 per la trasmissione Tagadà e L’Aria che tira. Sono l’ufficio stampa e la consulente di comunicazione della Federazione del Nordest delle Bcc e di Bvr Banca. Conduco due programmi, uno in tv e uno online, il primo dedicato all’agricoltura per Veneto Agricoltura, Agrinews, in onda su TelePadova Sette Gold, il secondo dedicato alle neurofibromatosi sui social dell’Associazione Linfa. Da aprile 2021 a maggio 2022 sono stata la fondatrice e direttrice del mensile Fuori la voce, un mensile cartaceo e online nato da una vocazione sociale, da un lavoro di educazione e sensibilizzazione sui temi del bullismo e della violenza sulle donne realizzato negli anni dall’associazione omonima “Fuori la Voce”. Ho fondato e amministro la community del Cantiere delle donne che conta più di 6500 iscritte da tutta Italia. Sono la Presidente del Cantiere delle donne Aps. Per volontariato sono anche ufficio stampa, pr, event manager di Admo Padova, l’associazione donatori di midollo osseo di Padova. Da 1997 al 2005 sono stata volontaria e vicepresidente dell’associazione Telefono Amico di Padova.

                      Marisa Galbussera

                      Mi occupo da 25 anni di psicoanalisi e di clinica, con particolare attenzione al mondo femminile ed al disagio ad esso legato, come anoressia/bulimia, attacchi di panico, masochismo e violenza di genere. La psicoanalisi mi ha mostrato (ancora di più) quanto sia difficile il rapporto delle donne con il potere e con il denaro, ma anche con la sessualità, il desiderio ed il suo appagamento. Sono responsabile di  Ananke Veneto e membro del consiglio di amministrazione di Ananke di Villa Miralago. Insegno all’Istituto Universitario Salesiano Venezia (IUSVE). Sono inoltre vicepresidente (già presidente) del Centro Italiano Femminile (CIF) di Padova, un’associazione di donne che opera in campo civile, sociale e culturale  per contribuire alla costruzione di una democrazia solidale e di una convivenza fondata  sul rispetto dei diritti umani e della dignità della persona. Sono responsabile clinica del Consultorio familiare del CIF. Sono inoltre da nove anni membro del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Veneto.

                      Liviana Gazzetta

                      Dottore di ricerca in storia sociale europea, è studiosa della storia dei movimenti femminili in età contemporanea. Su questi temi ha pubblicato vari contributi e alcune monografie, le ultime delle quali sono: Orizzonti nuovi. Storia del primo femminismo in Italia (1865-1925), Viella 2018 e Virgo et sacerdos. Idee di sacerdozio femminile tra ‘800 e ‘900, Edizioni di storia e letteratura 2020. Membro della Società italiana delle Storiche e dell’Osservatorio interreligioso contro la violenza sulle donne, è presidente della delegazione padovana dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano.

                      Francesca Gislon

                      Ho 58 anni e da quasi 30 mi occupo di diritti della Persona e della Famiglia per assicurare loro un’assistenza competente e personalizzata, aperta alla mediazione, ma ferma nella tutela. Ho svolto e svolgo attività di patrocinio e consulenza per enti pubblici e associazioni. Mi dedico da anni alle politiche di genere, partecipando come relatrice e docente a convegni, seminari e cicli di conferenze su questo tema. Da oltre 25 anni collaboro come volontaria con il Centro Veneto Progetti Donna, associazione che si occupa di disagio femminile e contrasto alla violenza di genere. Da marzo 2019 sono vicepresidente Commissione per le Pari Opportunità, le politiche di genere e i diritti civili del Comune di Padova.

                      Elisa Goldin

                      Ho 42 anni e svolgo la professione di Dottore Commercialista e Revisore Legale dal 2009. Mi occupo principalmente di fiscalità e di consulenza societaria ordinaria e straordinaria (sono una cosiddetta “commercialista di base”), ma grazie all’attività come formatrice le mie aree di specializzazione sono diventate la fiscalità IVA internazionale e la consulenza per l’adeguamento alla normativa Privacy e Antiriciclaggio. Sono stata Consigliere Segretario dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Padova (associazione di categoria) per un mandato (2013-2016), esperienza che mi insegnato molto sul mondo e le dinamiche associative, sul lavoro di squadra e sulla vita istituzionale della mia categoria.

                      Emanuela Lobuono

                      Sono notaio in Padova dal 2014, sono da sempre interessata ai diritti civili ed alla tutela della parte contrattuale “debole”. Partendo dal questi interessi ho ricevuto testamenti biologici ben prima che la legge li prevedesse in modo espresso (e trovando così una soluzione concreta basandomi sui principi generali dell’ordinamento),  e mi sono occupata per anni della tutela dei consumatori, tenendo convegni e promuovendo la cultura della conoscenza come forma di emancipazione. Figlia di mamma maestra, che già prima del ’68 era convinta dell’importanza del lavoro per l’emancipazione femminile, mi sono sentita da sempre una donna libera per l’autonomia e l’indipendenza che mi contraddistinguono; desiderosa che una tale emancipazione possa essere alla portata di tutti: uomini e donne.

                      Chiara Marchetto

                      Sono Dottore commercialista dal 1994 e svolgo attività a favore della mia categoria professionale, rivestendo, a partire dal 2017, l’incarico di Consigliere presso l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Padova mentre, dal febbraio del 2022, ne ho assunto la Presidenza.
                      Mi occupo, tra le altre attività, di fornire consulenza e assistenza nell’ambito della crisi di impresa e delle procedure esecutive e concorsuali, sia per l’Autorità Giudiziaria che per le imprese.
                      Ricopro la carica di Sindaco e Revisore legale oltre che il ruolo di consulente tecnico d’ufficio in ambito societario, bancario e civile più in generale.
                      Più di recente, ho assunto l’incarico di assistere gli imprenditori e i consumatori – che non possono far ricorso alla procedura di fallimento (oggi liquidazione giudiziale) – nella ricerca di possibili soluzioni della crisi attraverso il risanamento della propria esposizione debitoria, in modo da consentire il superamento della situazione di disagio in cui tali soggetti si vengono conseguentemente a trovare.
                      In ambito sociale, per incarico del Tribunale, mi occupo anche dell’amministrazione di sostegno di persone non autosufficienti, cercando di provvedere ai loro bisogni e necessità, tenuto conto delle condizioni anche familiari in cui si trovano.

                      Patrizia Marcuzzo

                      Ho 57 anni, sono nata in Friuli e ho 2 figlie meravigliose. Il mio percorso formativo passa attraverso un diploma di Perita Chimica e una laurea in Servizio Sociale e dal 1999 mi occupo di Antiviolenza all’interno del Centro Antiviolenza del Comune di Venezia, dapprima come operatrice e da 15 anni come Responsabile delle attività del Centro e delle Case Rifugio. Coordino le attività dell’équipe multiprofessionale composta da assistenti sociali, educatrici, psicologhe e avvocate e curo i rapporti con gli altri Servizi e Istituzioni della Rete Territoriale Antiviolenza, come Forze dell’Ordine e Pronto Soccorso. Mi occupo di sensibilizzazione della cittadinanza sui temi dell’antiviolenza e di formazione per operatrici e operatori della Rete Territoriale. Il Centro, aperto nel 1994, è cresciuto moltissimo grazie al lavoro appassionato e competente di un team misto (pubblico-privato sociale) composto da professioniste eccezionali esperte di relazioni e antiviolenza; oggi gestiamo anche 2 Case Rifugio e 2 Sportelli periferici. Arrivano da noi ogni anno più di 200 donne “nuove” e con ciascuna realizziamo un progetto personalizzato di protezione e per l’uscita dalla violenza. Competenza, aggiornamento, formazione, determinazione, passione per il mio lavoro, cura del benessere delle donne utenti e delle mie colleghe: questa è la mia ID.

                      Marianna Martinoni

                      Ho 48 anni e da oltre vent’anni anni sono Fundraiser, consulente e formatrice nel settore del fundraising per quelle organizzazioni che operano nell’ambito del Terzo Settore. Nel 2015 ho fondato Terzofilo, società di consulenza sul fundraising con sede a Padova che affianca le organizzazioni non profit nel rendere sostenibili le proprie attività anche attraverso il coinvolgimento di fondazioni filantropiche, aziende e donatori privati. All’attività di consulenza affianco una costante attività di formazione a vari livelli, dai Centri Servizio per il Volontariato fino a Master di Specializzazione universitaria e post universitaria su tutto il territorio nazionale. Grazie a queste attività ogni anno incontro e lavoro con oltre 100 organizzazioni non profit di tutte le dimensioni, attive in diversi ambiti dal sociale, alla cultura, al welfare. Da aprile 2019 sono stata inserita nella lista di esperti di Fundraising e Mecenatismo culturale del MIC – Ministero della Cultura. Sin dall’inizio della mia attività sono socia attiva di ASSIF – Associazione Italiana Fundraiser di cui insieme alle mie colleghe, Silvia Aufiero e Chiara Schiavon, ho sposato il codice etico.

                      Elena Morello

                      Ho 45 anni e da circa vent’anni mi occupo di formazione linguistica, per i primi dieci in prima linea come traduttrice e interprete freelance e poi in forma manageriale e imprenditoriale quale titolare di una scuola di lingue della provincia di Padova. La convinzione che la formazione sia uno degli strumenti di emancipazione culturale più forte e invincibile di cui si possa disporre non poteva che scaturire in una naturale attenzione, anche professionale, verso le categorie cosiddette più fragili, quali le donne e i bambini. Di lì ad una più approfondita conoscenza del mondo dell’impresa e delle dinamiche familiari, che spesso hanno un impatto diretto sul tempo e le disponibilità economico-finanziarie investiti proprio nella formazione, il passo è stato breve. La collaborazione e sinergia con il pubblico, così come con il privato, nonché la profonda convinzione che la rete e il fare squadra possano smuovere anche gli ostacoli apparentemente più insormontabili, mi hanno avvicinata alle Associazioni di Categoria prima e alla Camera di Commercio poi. Proprio in Ascom-Confcommercio Padova, ove ho assunto il ruolo di rappresentanza del comparto delle Scuole e degli Istituti privati, nonché della Agenzie di Traduzione e Interpretariato, ho iniziato un percorso di crescita personale e professionale che mi ha poi condotta nella Casa delle Imprese in qualità di Presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile. In questa sede ho dunque trovato naturale collocazione potendomi dedicare, grazie ad un enorme lavoro di squadra locale e nazionale, alla promozione e allo sviluppo di progettualità imprenditoriali femminili a tutto tondo.

                      Fortunata Pizzoferro

                      Madre, donna e libera professionista, un gioco di incastri, non sempre in questo ordine. Psicologa, Psicoterapeuta e Formatrice in ambito aziendale. Ho iniziato a studiare psicologia con il sogno di avere in stanza un lettino e una teiera come Freud. Nel tempo ho lasciato andare la teiera, ma non i sogni. Lavoro come psicoterapeuta dal 2003, da sempre mi occupo di prevenzione e promozione del benessere in diversi contesti sociali. Nel 2015 mi sono avvicinata alla politica professionale, cercando di dar voce al femminile in un mondo storicamente maschile e condividendo i valori dell’Associazione AltraPsicologia, di cui sono Presidente dal 2021. Dal 2017 sono componente del Consiglio di Indirizzo Generale della Cassa di Previdenza, dal 2020 Vicepresidente dell’Ordine delle Psicologhe e Psicologi del Veneto.

                      Enrico Rubaltelli

                      Ho 45 anni e sono professore associato di psicologia generale dal 2018 presso il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova. Sono anche il fondatore del Judgment and Decision Makign Laboratory (JDM Lab) un laboratorio che studia la presa di decisione con l’obiettivo non solo di fare ricerca ma di formare giovani ricercatori e professionisti e di educare i cittadini su come prendere decisioni migliori. Ho conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Cognitive nel 2006 e tra i corsi che insegno ci sono psychology of economic decisions presso la Scuola di Psicologia e psicologia del giudizio e della decisione presso la Scuola di Giurisprudenza. Il mio principale campo di ricerca è l’economia comportamentale ed in particolare il ruolo svolto dalle emozioni e dalla regolazione delle emozioni nella presa di decisione e nella percezione del rischio.

                      Federica Sandi

                      Ho 45 anni e sono psicologa, psicoterapeuta e formatrice per gruppi di lavoro in ambito socio sanitario. Dopo un master in gestione di impresa sociale ho lavorato per 20 anni nei servizi alla persona: in particolare il mio focus è stato coniugare aspetti gestionali e psicologici per rendere migliore la vita di persone fragili, famiglie e lavoratrici/tori. Ho inoltre portando all’attenzione dei servizi la tematica del genere riferito alle persone con fragilità, che spesso vengono spogliate di questa dimensione. Come psicoterapeuta e formatrice mi confronto spesso con i temi della violenza di genere nei contesti lavorativi e famigliari. Anche attraverso percorsi di prevenzione dei comportamenti aggressivi nei servizi socio sanitari. Dal 2020 rivesto il ruolo di consigliera segretario nel Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Veneto. Attualmente sono nel direttivo dell’Associazione Donne Psicologhe per le Donne che propone percorsi di empowerment femminile e offre spazi di ascolto alle donne.

                      Roberta Sgreva

                      Ho 55 anni, e da più di 30 mi occupo di Consulenza Finanziaria dapprima da dipendente e poi da libera professionista. Tanti anni di esperienza mi hanno dimostrato che l’autonomia finanziaria rappresenta la base imprescindibile per poter perseguire i propri obiettivi e prima ancora per avere la libertà di fare scelte di valore. Ecco perché mi occupo dei grandi temi che riguardano il patrimonio: accrescimento, protezione, fiscalità, previdenza e trasmissione con particolare cura e attenzione innanzitutto verso le persone e gli equilibri relazionali/ famigliari, che sono i veri protagonisti della mia attività. Tengo regolarmente eventi in- formativi proprio in quanto credo che essere consapevoli in questo ambito così delicato e insieme complesso sia fondamentale. Il consulente finanziario quando accompagna le persone alla serenità e alla solidità finanziaria, ricopre una funzione sociale importante di cui personalmente sento forte la responsabilità.

                      Stefania Targa

                      Dottore commercialista ed esperto contabile, Consigliere dell’Ordine dei Commercialisti di Padova. Si occupa di consulenza ed assistenza alle imprese con particolare riferimento agli aspetti societari, di bilancio, fiscali ed amministrativi. Assiste la propria clientela nelle relazioni con l’Amministrazione Finanziaria e nella gestione del contenzioso. Ha maturato significative esperienze in materia di controllo di gestione in imprese pubbliche e private, nella pianificazione industriale, economica e finanziaria. Ha ricoperto e ricopre la carica di Sindaco e Revisore legale. Riveste ruoli di consulente tecnico d’ufficio in materia societaria. Consigliere dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova e referente delle Commissioni di studio “Antiriciclaggio e Privacy” ed “Aziendale”.

                      Elena Zamuner

                      Ho 55 anni e dal 1998 esercito la professione legale a Padova occupandomi di diritto civile e commerciale. Dal 2015 mi occupo prevalentemente di crisi di impresa ed assistenza nella risoluzione di problematiche legali relative alle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento ai sensi della legge 3/2012 8detta anche legge salva sucidi). Questo mi consente di essere vicina alle persone e alle famiglie in difficoltà economiche aiutandole ad affrontare e risolvere le situazioni di crisi dovute al sovraidebitamento grazie anche ai recenti nuovi strumenti di legge. In qualità di responsabile nazionale del progetto “Prodeitalia”, promosso dalla Associazione C.S.I. Kronos, ho coordinato e curato la formazione degli avvocati aderenti al progetto in materia di crisi da sovraindebitamento. Dal 2017 sono iscritta all’albo dei gestori della crisi istituito presso il Ministero della Giustizia. Sono iscritta all’elenco dei gestori della crisi dell’Organismo di Composizione della crisi da Sovraindebitamento istituito presso l’Ordine degli avvocati di Padova.

                      Organizzatori

                      Micaela Faggiani

                      Presidente de
                      Il Cantiere delle Donne Aps

                      All’esame di maturità, nel liceo classico più prestigioso della città, che mi ha forgiato alla sopravvivenza per il futuro, l’esaminatore esterno mi fece la fatidica domanda finale. “Cosa hai deciso di fare dopo il liceo? Io allora, già provata dall’esame, fui come sempre sincera al massimo livello e dissi filosofia. Fu allora che iniziai a capire che la mia vita personale e professionale sarebbe stata in salita e con qualche ostacolo in più, per il fatto soprattutto di essere donna. L’esaminatore ghignando mi fece un’ulteriore domanda che al momento non capii subito. “Suo padre ha campi?” Io risposi ancora una volta con la massima trasparenza con un “No, lavora in banca”. E lui ridendo allora mi disse…”Beh in bocca al lupo”.

                       Quando mi calmai e capii il senso di quella domanda mi vennero i fumi. Mi voleva dire che avrei fatto la fame se mio padre non era ricco e mi poteva mantenere o se non mio padre un fantomatico marito o compagno. Non so se è stato questo l’inizio della mia “passione e impegno” per le donne e la valorizzazione delle stesse, ma certo ha segnato la fine della mia adolescenza e mi ha dato il benvenuto nel mondo degli adulti. Se lo ricordo ancora oggi è perché ovviamente ci sono rimasta male e perché è stata veramente una pessima uscita, sicuramente non educativa o incoraggiante. Primo aveva offeso la mia scelta che era di cuore e di passione prima che di indirizzo lavorativo ( ero indecisa tra la “sicura” giurisprudenza o l’amata filosofia) secondo perché secondo il tipo una donna doveva per studiare “una cosa del genere” essere dipendente da un uomo e possibilmente ricco. A ripensarci in quell’episodio c’erano davvero tutti i cliché contro i quali la sottoscritta e il Cantiere delle donne stanno lottando da anni ormai, assieme a tanti amici e amiche, associazioni, realtà.  

                      Primo tra tutti il fattore economico, che contava e conta. Contava per i miei genitori che comunque mi hanno pagato le spese universitarie e mi hanno permesso di fare una scelta così poco, sulla carta, ancorata alle possibilità lavorative future. E che però, alla faccia dell’esaminatore, hanno visto loro figlia non solo iniziare la carriera giornalistica proprio durante l’università, ma la stessa lavorare, sia scrivendo su un quotidiano locale che come segretaria in palestra.

                      Proprio per non gravare ulteriormente sui miei genitori e per essere indipendente, per potermi pagare la benzina dell’auto, una pizza con gli amici e per impostare il suo futuro lavorativo. Non sto a dirvi che appena mi sono laureata mi hanno assunto a tempo indeterminato nella tv dove già collaboravo e che quindi non ho avuto bisogno né di un padre con i campi né di un marito che mi mantenesse.

                      Però nella vita, e pur in una vita più o meno normale, ho dovuto fare i conti con altre “violenze economiche”, a partire dalla gestione di una separazione con i conti che saltano, con licenziamenti da parte di aziende dalla sera alla mattina per mancanza di soldi, all’apertura di una partiva iva.  Piccole sfide e difficoltà che ti mettono sempre di fronte al mondo da sola, a confrontarti con il mondo maschile, che spesso ha più facilità a trovare lavoro, a fare carriera, a guadagnare di più.  E se io, nonostante la fatica, posso dirmi fortunata e brava ad essere riuscita a gestire soldi e lavoro così ci sono tante altre donne, anche le più acculturate, che magari cadono in errore, in tranelli, in difficoltà, che scelgono di non lavorare per badare alla famiglia, che firmano carte che non dovrebbero firmare, che hanno paura di intraprendere un’attività. E a loro che abbiamo deciso di rivolgere questo corso a tappe e argomenti, partendo da noi. Perché a costruire il percorso sono state proprio le tante donne del Cantiere, con diverse professionalità, che hanno sentito di voler aiutare altre donne con le loro conoscenze e competenze in materia, per renderle più forti, più coraggiose.

                      Di qui Brave, termine con il quale abbiamo giocato sia in inglese che in italiano. Perché fate le brave esca dalla logica di sottomissione e venga declinato al positivo, al coraggio che ogni donna dovrebbe avere, a partire dalla conoscenza anche di una materia spinosa come può essere la finanza e la gestione del denaro. 

                      Eppure anche questo è un piccolo passo verso l’autonomia e l’uscita dalla violenza, sottile, subdola e pesante che purtroppo ancora troppe donne stanno subendo.

                      Luca Pezzullo

                      Presidente Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi del Veneto

                       Sono passati più di 60 anni da quando una mia prozia, giovane e brillante neolaureata in Economia, ricevette una prestigiosissima borsa di studio per il MIT di Boston.

                      In Italia a vincerla furono solo in due: lei, e un ragazzo che qualche anno dopo divenne il Governatore della Banca d’Italia.

                      Si potrebbe pensare che la notizia della vincita di una tale borsa di studio riempisse di gioia l’intera famiglia.  Ma, invece, così non fu.

                      Alla fine degli anni Cinquanta, che una giovane ragazza della piccola borghesia di provincia partisse da sola per gli Stati Uniti era considerato inutile, e moralmente inadeguato.

                      “Ma la mandi davvero da sola in America?! Ma ti rendi di conto che stai svergognando lei e tutta la famiglia?!”, urlò mio nonno in faccia a suo fratello, padre della ragazza.

                      “Già le hai fatto prendere una laurea! A cosa le serve studiare ancora? Tanto adesso si sposerà, e lavorerà il marito per lei, no?”, aggiunse, irato.  La mia prozia partì lo stesso per Boston.  Mio nonno, indignato, non parlò mai più con suo fratello, che “aveva concesso questa impropriatezza a sua figlia”, e vietò perfino a tutti i parenti di incontrare questo ramo, così trasgressivo, del clan famigliare.

                      Certo, sembra più un racconto del Medioevo; ma sappiamo non è certo una storia così unica.

                      Il tema della qualificazione accademica e professionale, e dell’autonomia economica delle donne, fino a pochi decenni fa veniva spesso configurato e letto con criteri che oggi ci appaiono reliquie di tempi e modi sociali paradossali.  

                      Ma sarebbe oltremodo ingenuo, come ci confermano tutti i dati di demografia socio-economica, pensare che questo sia solo “il Passato”, da cui noi siamo rassicurantemente esenti. Seppur certe manifestazioni pubbliche di pensiero “arcaico” siano infatti ormai molto più rare, sottilmente le discrasie e asimmetrie economico-professionali tra uomini e donne sono ancora fortemente persistenti, e produttive di effetti psicosociali importanti. Il tema della discriminazione e della violenza economica, non è infatti solo un problema di mero “conto corrente”.

                       È, prima di tutto, una questione fondazionale della propria identità personale; e della propria autonomia in quanto essere umano adulto e indipendente.  Senza un adeguato riconoscimento e indipendenza economica, ad essere lesa è in primis la propria identità personale; ad essere compromessa è anche la dinamica relazionale che si viene a creare all’interno di una coppia, di una famiglia, di un gruppo sociale. 

                      L'immagine in copertina

                      È stata realizza da Edoardo Faggiani e rappresenta la ricerca di equilibrio, è un compromesso fondamentale per restare in gioco, per far parte dello spettacolo.

                      La composizione appare sghemba e ritrova il suo baricentro ponendo attenzione allo stato delle cose conoscendole, trovandone i punti d’appoggio. Fate le brave, siate coraggiose: uno slogan, un imperativo.

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                      Il Cantiere delle Donne svolge le sue attività per le proprie associate e i propri associati – sì, al nostro fianco vogliamo che ci siano anche gli uomini che amano le donne e le rispettano – dei loro familiari e per tutte le persone che credono in quello che facciamo.